Canottaggio ai giochi olimpici
Si tratta di una delle discipline più antiche dei giochi olimpici che consiste nel muovere un’imbarcazione dotata di remi sfruttando la forza fisica e mentale dei vogatori.
E’ uno sport di velocità e resistenza che utilizza delle barche dalla forma estremamente affusolata, nella quale gli atleti siedono su seggiolini mobili orientati verso poppa, e usano dei remi per far muovere l’imbarcazione.
Può essere praticato su fiumi, laghi o sul mare. Le principali differenze nelle imbarcazioni usate per il canottaggio sono date dal numero di componenti dell’equipaggio, dal numero di remi azionati da ogni vogatore, che possono essere uno (“di punta”) o due (“di coppia”) e dalla presenza o meno di un timoniere (si parla quindi di “con” e “senza”).
Le imbarcazioni da canottaggio olimpico sono lunghe e strette, allo scopo di ridurre la resistenza offerta dall’acqua. Questa forma le rende instabili e soggette a rovesciamenti improvvisi, ma con l’esperienza e la pratica si impara a non rovesciarsi più. Esistono diversi tipi di competizioni nel canottaggio. Le regate si tengono in primavera ed in estate e sono generalmente gare di velocità. La distanza regolamentare su cui si svolgono le gare è di 2.000 metri, si disputano gare anche sui 1000 e 1500 metri per le categorie giovanili.
Ai Campionati del mondo si disputano gare per i seguenti equipaggi:
- Singolo
- Due con
- Due senza
- Due di coppia
- Quattro con
- Quattro senza
- Quattro di coppia
- Otto
Il “con” ed il “senza”, indicano se è presente oppure no il timoniere. Da notare che dai Giochi di Atlanta del 1996, il “quattro con” e il “due con” non sono più gare olimpiche.
Le donne sono ammesse solo alle gare di singolo, due di coppia, due senza, quattro di coppia, quattro con ed otto.
Il canottaggio è atipico per quanto riguarda lo sforzo richiesto ai concorrenti. La distanza di gara standard di 2.000 m è abbastanza lunga da richiedere doti di resistenza, ma abbastanza corta (di solito da 5’30″ a 8’00″) da sembrare una gara di velocità. Ciò significa che i vogatori possiedono una potenza tra le più alte di tutti gli sport. Al tempo stesso i movimenti richiesti da questo sport comprimono i polmoni degli atleti, limitando la quantità di ossigeno disponibile. Ciò richiede che il vogatore adatti la respirazione al ritmo della remata, tipicamente inalando ed esalando due volte per remata, contrariamente ad altri sport, come ad esempio il ciclismo, dove l’atleta può respirare liberamente.
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