La lotta ai giochi olimpici
Fa parte delle discipline olimpiche grazie a Pierre de Coubertin che l’ha fortemente voluta fra i sport presenti. Si tratta di un combattimento corpo a corpo che si distingue in due stili differenti: la lotta greco-romana e la lotta stile libero che si differenziano dal fatto che nella prima non si possono eseguire tecniche di atterramento o ribaltamento che prevedano azioni sulle gambe, come l’uso di prese alle gambe, tecniche di spazzata o intrecci, tecniche permesse invece nella seconda. Lo scopo finale comunque è quello di atterrare con le spalle a terra l’avversario.
I combattimenti si svolgono su tappeti morbidi per attutire le cadute, e l’area di combattimento è delimitata da un cerchio rosso largo 1m e del diametro interno di 8m.
I lottatori hanno il divieto di:
- Tirare i capelli, le orecchie, le parti genitali, pizzicare la pelle, mordere, torcere le dita o le orecchie ecc e, in via generale, compiere qualsiasi azione, gesto o presa che ha per obiettivo di torturare l’avversario o di farlo soffrire per costringerlo ad abbandonare.
- Dare dei calci, delle testate, strangolare, spingere, effettuare prese che possono mettere in pericolo la vita dell’avversario o provocargli una frattura o una lussazione degli arti, pestare i piedi dell’avversario e toccargli il viso fra le sopracciglia e la linea della bocca.
- Affondare il gomito o il ginocchio nello stomaco o nella pancia dell’avversario, praticare qualsiasi torsione suscettibile di far soffrire, di tenere l’avversario per il costume.
- Aggrapparsi e appigliarsi al tappeto.
- Parlare durante l’incontro.
- Prendere la pianta del piede dell’avversario (è permessa solo la presa sopra il piede e il tallone).
- Di accordarsi tra di loro sul risultato del combattimento.
I combattimenti vengono diretti da una terna arbitrale supervisionata da un giudice di gara e si svolgono su tappeti morbidi per attutire le cadute, e l’area di combattimento è delimitata da un cerchio rosso largo 1m e del diametro interno di 8m.
Nei Giochi Olimpici dell’antichità, la lotta fu introdotta nel 708 avanti Cristo: nella sedicesima Olimpiade venne affiancata alla corsa insieme al pentatlon. Il più celebrato campione olimpico della Lotta fu sicuramente Milone di Crotone, che vinse sei volte, nel periodo che va dal 540 a.C.(aveva 15 anni secondo Strabone) al 516 a.C. Presso i Romani la Lotta era praticata come formidabile mezzo di allenamento militare mentre nel Medioevo erano permessi tutti i colpi cosiddetti “proibiti”: pugni alle tempie e sui denti, ginocchiate nel ventre, strangolamenti, violente testate. La lotta moderna fu praticamente rilanciata da atleti professionisti che godevano di larga popolarità nella seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX. Fra questi vanno ricordati anche gli Italiani Basilio Bartoletti (a cui viene attribuita la creazione del termine “Lotta Greco-Romana”), Pietro Dalmasso e, soprattutto, i fratelli Emilio, Massimo e Giovanni Raichevich.
Da sottolineare che lo stile libero è aperto anche alle donne.
Le categorie vanno in base al peso e sono:
- Pesi Minimosca
- Pesi Mosca
- Pesi Gallo
- Pesi Piuma
- Pesi Leggeri
- Pesi Welter
- Pesi Medi
- Pesi Medio – Massimi
- Pesi Massimi
- Pesi supermassimi
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